Uno stridio di freni, un secco crac, un urlo disperso nel traffico: in un momento qualsiasi di una persona qualsiasi un attimo di disattenzione può segnare indelebilmente la vita ma non è detto che ciò che potrebbe apparire all’inizio una tragedia non sia invece un’occasione per mettersi alla prova e per trovare ulteriori stimoli di crescita. A diciassette anni non ancora compiuti, mi trovai appunto in questa situazione, con un arto di meno e tante incertezze in più. La rabbia per un destino ingrato lasciò presto il campo ai progetti futuri: finire la scuola e poi l’università, cercare un lavoro, incontrare l’amore….ma rimanevano grossi dubbi sulla possibilità di tornare a fare sport, la mia passione più grande. Ero un promettente giocatore di basket e la carriera si era spezzata assieme alla mia tibia e non me la sentivo di tornare sul parquet per fare l’assistente allenatore , come mi avevano proposto in società. Ero abituato a vivere lo sport come protagonista e quindi passò parecchio tempo fino a che non seppi casualmente dell’esistenza di un organizzazione per disabili. Mi inserii così nell’ambiente dell’atletica leggera con grande passione e impegno disputando a 28 anni i miei primi campionati nazionali vincendo i tre titoli nelle specialità di lancio della mia categoria. A quel tempo non esistevano le protesi dinamiche : si usavano comuni piedi di gomma che già solo a camminarci si faceva fatica. Eppure riuscii a disputare i 200 metri di corsa nell’ambito del pentatlon alle mie prime Paralimpiadi, quelle di Seul nel 1988, e conquistare la mia prima medaglia internazionale. Successivamente mi dedicai al salto in alto vincendo due titoli mondiali e l’argento alle Paralimpiadi Barcellona. Dopo altri titoli e medaglie internazionali la mia carriera si concluse con l’ottavo posto di Sidney 2000 (all’età di 44 anni) proseguendo l'attività agonistica con la saltuaria partecipazione a gare masters della Fidal, conquistando pure un bellissimo argento agli italiani indoor.
Dal 2001 sono tecnico della Nazionale di atletica per persone disabili seguendo in particolare gli amputati e il settore dei salti e i risultati sono stati eccezionali con numerose vittorie e pretsigiosi piazzamenti di diversi atleti azzurri, capaci di essere sempre protagonisti su piste e pedane di competizioni del massimo livello mondiale. Ma al di là delle loro medaglie ciò che più mi gratifica ancora oggi è riuscire a trasmettere quella passione, quell’impegno e quel piacere di raggiungere i propri obiettivi, i traguardi che ti fanno ( e mi hanno fatto) ammettere con orgoglio che ce l’ho fatta!
Dati personali
Nome: Alessandro Kuris
Nato a : Trieste
Data : 16 febbraio 1956
Residenza: Trieste
Studi: diploma liceo classico
Titoli: allenatore atletica leggera paralimpica
Onorificenze da atleta: Medaglia d’oro, d’argento e di bronzo al Valore Atletico
Onorificenze da allenatore: Palma d'oro al merito tecnico
Curriculum sportivo
Specialità: salto in alto
Risultati internazionali:
Campione del mondo 1990
Campione del mondo 1994
Argento Paralimpiadi 1992
Bronzo Paralimpiadi 1988
Argento camp. mondiali 1999
Bronzo camp. mondiali 1998
Sesto alle Paralimpiadi 1996
Ottavo alle Paralimpiadi 2000
Primatista mondiale salto in alto
con la misura di 1,84 m. (Vercelli, 1996)
Primatista mondiale salto in alto indoor
con la misura di 1,83 m. (Verona, 1996)
Altre specialità: 100 m., salto in lungo, pentatlon
Partecipazione come tecnico nazionale alle
Paralimpiadi di Atene 2004 Pechino 2008 Rio 2016
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