RISULTATI: Medaglia di bronzo nel pentatlon (alto, peso,lungo, 200 metri, disco) Sesto nel getto del peso
IL MIO PRIMO TITOLO MONDIALE
Dopo il bronzo di Seul arrivo in quel di Assen (Olanda) carico di fiducia per un’altra bella prestazione nel pentatlon: peccato che proprio appena arrivato lì vengo a sapere che le prove erano state nel frattempo modificate dalle federazione internazionale e comunicate ai singoli organismi nazionali. Tale messaggio era rimasto sepolto in qualche cassetto a Roma per cui mi trovo a dover competere nei 100 metri anziché nell’alto e nei 400 metri invece che nei 200.
Finisco naturalmente all’ultimo posto della classifica. Meglio nella specialità del disco dove arrivo quarto mancando l’oro per un lancio giudicato nullo essendo terminato l’attrezzo proprio sul cippo dei 40 metri...Mi consolerò con l’inaspettata vittoria nel salto in alto, il primo oro internazionale della mia carriera, conquistato al termine di una emozionante serie di salti di spareggio a m. 1,70 con il mio avversario iraniano!
RISULTATI: Medaglia d’oro salto in alto; quarto nel lancio del disco; sesto nel pentatlon
LA GRANDE DELUSIONE
Fino alla partenza per Atlanta il 1996 era stato un anno magico: a gennaio avevo stabilito il record mondiale al coperto con m. 1,82 , a maggio quello all’aperto con m. 1,84. Ero indiscutibilmente il gran favorito nella manifestazione paralimpica. Le cose purtroppo andarono in maniera che più storta non si poteva: due giorni prima della gara mi beccai una forte faringite con febbre e poi arrivai in ritardo a causa dello smarrimento della strada da parte dell’autista del bus che trasportava gli atleti dal Villaggio Olimpico allo stadio! Gareggiando sub-judice poiché arrivato oltre il tempo massimo consentito, e non essendo in perfette condizioni fisiche la mia gara si concluse purtroppo lontano dal podio con mia grande amarezza per non aver potuto competere nelle idonee condizioni.
RISULTATI: sesto nel salto in alto, semifinalista nei 100 metri
AMARA INGHILTERRA
Dopo i titoli conquistatati ad Assen e a Berlino, eccomi a Birmingham per i campionati mondiali, a cercare un difficile tris: il campo degli avversari si è notevolmente infoltito anche in termini qualitativi. Per la prima volta partecipa l’americano Marlon Shirley gran favorito dopo che due anni prima aveva saltato in alto oltre m.1,90. La competizione vede un risultato completamente diverso. Si gareggia di primo mattino in condizioni di grande umidità e le prestazioni sono davvero di mediocre livello. Vince a sorpresa un russo con la misura di m. 1,76, terzi a pari (de)merito io e Shirley.
RISULTATI: medaglia di bronzo salto in alto, semifinalista 100 metri
DUELLANTI
La federazione internazionale degli amputati decide di organizzare i campionati mondiali solo per la categoria e così mi ritrovo di nuovo nell’amata Barcellona per confrontarmi un’altra volta con Shirley. A m. 1,74 rimaniamo già solo noi due a disputare l’oro: saltiamo entrambi tutte le misure fissate fino a m. 1,83 dopodiché l’americano mette i razzi e non lo raggiungo più.
RISULTATI: medaglia d'argento nel salto in alto
LANCIANDO, CORRENDO, SALTANDO
Oltre ai campionati mondiali e alle Paralimpiadi, l’attività agonistica si svolge un po’ dappertutto attraverso i campionati nazionali e i meetings organizzati in Italia e all’estero. Tra questi il più importante per livello tecnico era quello di Duderstadt in Germania, sponsorizzato dalla Otto Bock, una delle aziende leader nel settore delle protesi. In questa sede si sono svolte diverse edizioni del Paralympic Revival e segnati diversi record mondiali. Altre gare ed esibizioni in piazza vengono organizzate a livello locale a fini di promozione dello sport per disabili. Oltre a ciò c’è la possibilità di partecipare su invito a gare con atleti normodotati sia in Italia che all’estero, il messaggio più efficace per far capire quanto possa lo sport essere uno straordinario mezzo di integrazione.E' inoltre possibile partecipare alle gare Fidal, quello coi cosiddetti "normodotati": nel mio caso, nel 2006, l'ultima conquista in assoluto della mia carriera: la medaglia d'argento master over 50 sempre nell'amatissimo salto in alto.
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