IN VOLO VERSO IL CIELO

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Alessandro Kuris


atleta e allenatore paralimpico

Le mie gare

LA MIA PRIMA PARALIMPIADE
Un’emozione enorme entrare allo Stadio Olimpico e sfilare per la prima volta con la divisa della Nazionale davanti  a centomila spettatori! Roba da brividi...E poi le decine di autografi firmati ai ragazzini coreani entusiasti, il ricevimento all’ Ambasciata d’Italia, la vita al villaggio olimpico e, dopo una gara tiratissima, la salita sul podio per una medaglia di bronzo davvero inaspettata per un esordiente come me.

RISULTATI: Medaglia di bronzo nel pentatlon (alto, peso,lungo, 200 metri, disco) Sesto nel getto del peso                                                                

IL MIO PRIMO TITOLO MONDIALE

Dopo il bronzo di Seul arrivo in quel di Assen (Olanda) carico di fiducia per un’altra bella prestazione nel pentatlon: peccato che proprio appena arrivato lì vengo a sapere che le prove erano state nel frattempo modificate dalle federazione internazionale e comunicate ai singoli organismi nazionali. Tale messaggio era rimasto sepolto in qualche cassetto a Roma per cui mi trovo a dover competere nei 100 metri anziché nell’alto e nei 400 metri invece che nei 200.

Finisco naturalmente all’ultimo posto della classifica. Meglio nella specialità del disco dove arrivo quarto mancando l’oro per un lancio giudicato nullo essendo terminato l’attrezzo proprio sul cippo dei 40 metri...Mi consolerò con l’inaspettata vittoria nel salto in alto, il primo oro internazionale della mia carriera, conquistato al termine di una emozionante serie di salti di spareggio a m. 1,70 con il mio avversario iraniano!

RISULTATI: Medaglia d’oro salto in alto; quarto nel lancio del disco; sesto nel pentatlon

ARGENTO VIVO
Indimenticabile. Questo è il primo aggettivo che viene alla mente nel ricordare i giochi catalani: mai si era arrivati prima ad un simile livello agonistico, mai avvenuto tanto riscontro da parte dei media e soprattutto mai visto un simile successo di pubblico. Un vero piacere gareggiare e grande soddisfazione per me salire di nuovo sul podio con un pizzico di rammarico per non aver agguantato l’oro: pur avendo saltato la stessa misura del vincitore cinese mi classifico difatti al secondo posto per un errore in più compiuto durante la serie dei salti. A seguire il pentatlon, cercando la seconda medaglia: purtroppo i 400 metri, ultima gara del programma mi hanno relegato fuori dal podio. Seconda Paralimpiade comunque molto soddisfacente !
RISULTATI: Medaglia d'argento nel salto in alto; quinto nel pentatlon
ORO BOLLENTE
Il mitico Stadio Olimpico che aveva ospitato i Giochi nel 1936 è la sontuosa cornice di queste gare, tutte disputate in un’inconsueta cappa di caldo più di tipo tropicale che nordico. Ad oltre 40 gradi di temperatura si svolge la gara di salto in alto e nonostante queste difficili condizioni riesco a impormi davanti ad un forte concorrente inglese e ad un australiano, confermando il titolo iridato di quattro anni prima. La misura non è granché ma si sa, in questi casi, conta soprattutto la vittoria...
RISULTATI: Medaglia d'oro nel salto in alto

LA GRANDE DELUSIONE
Fino alla partenza per Atlanta il 1996 era stato un anno magico: a gennaio avevo stabilito il record mondiale al coperto con m. 1,82 , a maggio quello all’aperto con m. 1,84. Ero indiscutibilmente il gran favorito nella manifestazione paralimpica. Le cose purtroppo andarono in maniera che più storta non si poteva: due giorni prima della gara mi beccai una forte faringite con febbre e poi arrivai in ritardo a causa dello smarrimento della strada da parte dell’autista del bus che trasportava gli atleti dal Villaggio Olimpico allo stadio! Gareggiando sub-judice poiché arrivato oltre il tempo massimo consentito, e non essendo in perfette condizioni fisiche la mia gara si concluse purtroppo lontano dal podio con mia grande amarezza per non aver potuto competere nelle idonee condizioni.
RISULTATI: sesto nel salto in alto, semifinalista nei 100 metri

AMARA INGHILTERRA
Dopo i titoli conquistatati ad Assen e a Berlino, eccomi a Birmingham per i campionati mondiali, a cercare un difficile tris: il campo degli avversari si è notevolmente infoltito anche in termini qualitativi. Per la prima volta partecipa l’americano Marlon Shirley gran favorito dopo che due anni prima aveva saltato in alto oltre m.1,90. La competizione vede un risultato completamente diverso. Si gareggia di primo mattino in condizioni di grande umidità e le prestazioni sono davvero di mediocre livello. Vince a sorpresa un russo con la misura di m. 1,76, terzi a pari (de)merito io e Shirley.
RISULTATI: medaglia di bronzo salto in alto, semifinalista 100 metri

 DUELLANTI
La federazione internazionale degli amputati decide di organizzare i campionati mondiali solo per la categoria e così mi ritrovo di nuovo nell’amata Barcellona per confrontarmi un’altra volta con Shirley. A m. 1,74 rimaniamo già solo noi due a disputare l’oro: saltiamo entrambi tutte le misure fissate fino a m. 1,83 dopodiché l’americano mette i razzi e non lo raggiungo più.
RISULTATI: medaglia d'argento nel salto in alto

ULTIMA GARA
Le Paralimpiadi australiane riportano l’atleta al centro dell’evento sportivo dopo gli infelici esiti della precedente esperienza americana tutta incentrata sul business: impianti di prim’ordine, organizzazione perfetta ed entusiasmo popolare sono stati gli elementi decisivi per il successo di questa manifestazione che sarà ricordata naturalmente anche per le grandi gesta sportive. Avrei sperato di concludere la mia carriera là dove era iniziata e cioè su un podio, invece un serio infortunio al piede occorsomi poco tempo prima mi relega appena all’ottavo posto, in una classifica combinata che comprende soprattutto atleti amputati di braccio. Non c’era infatti il numero sufficiente di atleti della mia categoria (sei) per poter assegnare un titolo separato. Dopo le magagne di Atlanta emerge un altro inghippo consistente nell'interdizione all'accesso in pedana per presunte irregolarità delle mie scarpettte:  solo dopo interminabili discussioni coi giudici ho potuto entrare in gara senza peraltro avere la possibilità di effettuare i salti di prova.
RISULTATI: ottavo nel salto in alto

LANCIANDO, CORRENDO, SALTANDO
Oltre ai campionati mondiali e alle Paralimpiadi, l’attività agonistica si svolge un po’ dappertutto attraverso i campionati nazionali e i meetings organizzati in Italia e all’estero. Tra questi il più importante per livello tecnico era quello di Duderstadt in Germania, sponsorizzato dalla Otto Bock, una delle aziende leader nel settore delle protesi. In questa sede si sono svolte diverse edizioni del Paralympic Revival e segnati diversi record mondiali. Altre gare ed esibizioni in piazza vengono organizzate a livello locale a fini di promozione dello sport per disabili. Oltre a ciò c’è la possibilità di partecipare su invito a gare con atleti normodotati sia in Italia che all’estero, il messaggio più efficace per far capire quanto possa lo sport essere uno straordinario mezzo di integrazione.E' inoltre possibile partecipare alle gare Fidal, quello coi cosiddetti "normodotati": nel mio caso, nel 2006, l'ultima conquista in assoluto della mia carriera: la medaglia d'argento master over 50 sempre nell'amatissimo salto in alto.

Dall'esperienza di atleta a quella di allenatore della nazionale italiana. La strada per il successo con la passione e l'impegno