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IN VOLO VERSO IL CIELO

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Alessandro Kuris

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Come cominciare

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La prima fonte di informazioni è naturalmente il sito del Comitato Italiano Paralimpico, www.comitatoparalimpico.it e tramite i suoi link è possibile contattare la federazione sportiva di riferimento; per l'atletica leggera rivolgersi alla Federazione Sport Paralimpici e Sperimentali (www.fispes.it) che indica i referenti regionali e provinciali che indirizzeranno gli interessati verso le società del territorio di competenza.
Con la presentazione del certificato di invalidità o equipollente e dopo aver superato la visita medica per l’idoneità agonistica sportiva, l’atleta viene tesserato e avviato all’attività a cura dei tecnici societari di riferimento.

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Una volta acquisite le sufficienti capacità l’atleta viene iscritto alle prime gare e potrà così confrontarsi con altri atleti che presentano simili disabilità funzionali. Da ricordare infatti che ognuno gareggia nell’ambito della propria classe che viene attribuita da un’apposita commissione federale.

Tale classificazione avviene a seconda del tipo di minorazione e di entità del deficit: per quanto attiene agli amputati di arto inferiore essi vengono suddivisi tra transfemorali e transtibiali con possibilità di gareggiare nelle discipline espressamente indicate dal regolamento internazionale. In altra classe vengono immessi coloro che hanno altri deficit assimilabili alle amputazioni ma che non necessitano dell'uso di protesi.

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Un amputato di arto inferiore è obbligato solo nelle gare di corsa a utilizzare una protesi ma, per essere davvero competititvo, dovrà indossarne una di tipo dinamico cioè ad alta restituzione di energia (vedi pagina dedicata)
. Il costo di queste protesi è alto: si parte da una base di 4-5.000 euro per i transitibiali per arrivare ad oltre 15.000 per i transfemorali. Per gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale non è prevista la fornitura gratuita degli arti sportivi, diversamente dagli assistiti Inail, e questo è il vero grosso scoglio da superare per creare un’ampia base di praticanti.

Non tutti infatti godono dei rimborsi assicurativi relativi ai propri infortuni e quindi spesso ci si deve arrangiare chiedendo sponsorizzazioni e contributi ad enti e ad associazioni benefiche. In un modo o nell’altro tutti i ragazzi che ho conosciuto e che erano realmente interessati all’agonismo hanno ottenuto prima o poi la protesi necessaria. L’importante è all’inizio dimostrare impegno che poi i riconoscimenti arrivano...

Ma dove ci possiamo procurare le protesi? In Italia sono numerose le officine ortopediche che trattano le protesi sportive; la più nota è senza dubbio quella del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio che da molti anni segue la squadra italiana degli amputati attraverso specifici progetti di sostegno attraverso accordi e convenzioni col Comitato Paralimpico Italiano.

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Pressochè tuttii gli atleti italiani di vertice sono stati assistiti da questa struttura che grazie a questa esperienza ha acquisito una conoscenza specifica nell’ambito sportivo di altissimo livello mondiale. Oltre che nello stesso circondario di Budrio (BO) dove sono sorte negli anni altre ottime officine private, anche in altre parti d’Italia si possono trovare tecnici ortopedici in grado di assistere gli utenti con competenza e professionalità. Una semplice ricerca in internet potrà fornire gli indirizzi delle officine più vicine da contattare per le necessarie informazioni su servizi e costi.

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Dall'esperienza di atleta a quella di allenatore della nazionale italiana. La strada per il successo con la passione e l'impegno

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